Il palazzo
Il palazzo fu costruito tra Cinquecento e Seicento su preesistenti costruzioni medioevali e incorpora i resti di una torre medievale.
L’edificio, in precedenza della famiglia Cemme, fu acquistato nel 1591 dall'architetto Giovanni Antonio Piotti, detto il Vacallo, che probabilmente fu l'autore della ristrutturazione e del rinnovamento dell'edificio.
Il complesso fu poi proprietà dei Porta, che ne decorarono parte degli interni (in alcuni spazi sono ancora visibili le decorazioni del XV secolo); fu poi acquistato dai Cernezzi nel 1657 e passò ulteriormente nelle proprietà della famiglia Brocca (1821) e Bruni (1838).
Nel 1853 il palazzo, composto da più immobili destinati a funzioni diverse, fu acquistato dal Comune e, dopo una serie di interventi di adeguamento, adibito a sede degli uffici comunali e di una serie di uffici e funzioni pubbliche in capo al Comune per legge.
Già in occasione di questa prima ristrutturazione degli spazi fu prevista la possibilità di aprire un accesso ad est, dove attualmente si trova l’accesso da via Bertinelli.
Nel 1857, in occasione della visita dell’Imperatore d’Austria, il Palazzo era completamente restaurato.
La sala consiliare
La sala consiliare è caratterizzata da un soffitto a cassettoni in legno massiccio, risalente al 1600. La stanza è caratterizzata dalla presenza di un grande camino barocco sul lato sinistro e dalla tappezzeria originale in seta e lana sulle pareti.
La sala consiliare fu ubicata nella sede attuale già nella prima proposta di destinazione dei locali del 1853 e la sua posizione all’interno dell’edificio restò immutata nel tempo.
Nel 1872 furono realizzati dei lavori di adeguamento della sala consiliare, con particolare riferimento al sistema di illuminazione a gas e riscaldamento della sala e il rinnovo di parte del mobilio e della pavimentazione, che fu realizzata in noce con motivi geometrici che riprendessero il tema del soffitto a cassettoni. Questa pavimentazione in legno è ancora conservata, ma è stata coperta con materiale ignifugo in occasione di recenti interventi di messa a norma.
Gli arredi d’epoca della sala consiliare provengono, per la gran parte, da Villa Olmo.
Dei quadri anticamente conservati nella sala consiliare sono conservati presso la Pinacoteca civica:
- la grande scena di battaglia di Antonio Calza;
- il ritratto del cardinale Benedetto Odescalchi.
Risultano ancora in palazzo Cernezzi:
- il ritratto di giovane, nella segreteria del Sindaco
- i due quadri con scene di battaglia, in sala Giunta.
La sala Stemmi
A seguito della riqualificazione di Palazzo Natta nei primi anni del Duemila, gli stemmi sono stati rimossi per far spazio a due grandi dipinti raffiguranti Giuditta e Oloferne.
Di particolare pregio è il soffitto a cassettoni del 1600, del tutto analogo a quello della sala consiliare.
La sala conserva ancora un tavolo antico in legno massiccio, di grandi dimensioni, precedentemente utilizzato per le riunioni in sala consiliare.
L’affresco del Recchi, 1630
Sul soffitto a botte di un ufficio all'interno dell'area dei servizi elettorali è conservato un affresco di Giampaolo Recchi, contornato da stucchi dorati in altorilievo e da immagini di armi e strumenti militari dell’epoca.
È disponibile oline una ricerca più approfondita, completa di immagini ricavate dai fondi di archivio, realizzata a cura dell’Archivio storico.