Scoperta nel 1914 durante i lavori di edificazione della Scuola Parini, la Porta romana rappresentava il principale accesso a Novum Comum, per coloro che giungevano da Milano e dalla pianura padana ed erano diretti verso nord.
Aperta sul lato meridionale delle mura d’età cesariana (di cui si conserva un tratto in elevato visibile all’interno del cortile del Liceo Volta), venne edificata tra la metà del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. Era costituita da due fornici transitabili da carri, i cui passaggi sono testimoniati dai solchi riconoscibili su una soglia in pietra rinvenuta presso la Porta. I fornici erano fiancheggiati da due torri ottagonali, una delle quali attraversata da un passaggio pedonale.
Verso la fine del II secolo d.C., la Porta fu oggetto di una profonda ristrutturazione: avendo oramai perso la sua funzione difensiva, venne, infatti, abbellita con elementi architettonici decorativi (lastre e cornici di marmo attualmente conservati presso il Museo archeologico).
Con la fine dell’Impero Romano e l’incremento delle incursioni barbariche, la Porta tornò ad assumere la sua originaria funzione difensiva, venendo rinforzata in più punti.
