Ideatore, promotore e finanziatore della costruzione del Tempio Voltiano fu l’imprenditore Francesco Somaini che, a opera conclusa, ne fece dono alla città di Como. Come progettista venne prescelto l’architetto Federico Frigerio, il quale, realizzando l’opera in stile neoclassico con esplicito richiamo al Pantheon, volle che l’edificio fosse degno del grande scienziato comasco non solo per l’alto valore scientifico e documentario del contenuto, ma anche per il suo aspetto monumentale. I materiali costruttivi sono funzionali al progetto museale, come la pietra bianca calcarea, gli splendidi marmi policromi del pavimento interno e l’ampia cupola a luce centrale che sottolinea l’armonia dello spazio.
Alla sua morte, il 5 marzo 1827, Alessandro Volta lasciava una preziosa eredità di studi e strumenti di altissima importanza scientifica e storica. Gli oggetti esposti nel Tempio Voltiano sono un ricco campionario di apparecchi, macchine e strumenti, che permettono al visitatore di individuare facilmente e in modo completo i temi che furono oggetto degli studi e delle sue ricerche, a partire dall’invenzione della pila, per continuare con i fondamentali contributi nel campo dell’elettrologia, nello studio dei gas e delle loro proprietà.
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